La via che passa al centro del Paese è noiosa e piena di auto, ci dicono . È deciso, faremo la strada per le montagne. Quello che sta per aspettarci è un vero e proprio tuffo in un'altro mondo, soprattutto se paraganato all'atmosfera della grande Batumi che abbiamo appena lasciato. Per il primo giorno ce la prendiamo con calma, è tutto asfaltato e seguiamo il fiume con lievi dislivelli. È quasi sera e al primo cenno di pioggia siamo accolti da una famiglia del posto. « Accomodatevi » ci dice il padre. Le bici vanno dritto dritto in garage e noi su, al primo piano, davanti ad una tazza di caffè e dolci fatti in casa. Di solito non bevo mai cafe, ma non voglio rifiutare, la tazza è già davanti a me. Con gran sorpresa il cafe georgiano mi piace, è cremoso e dolce. Qui tutti conoscono Celentano, i suoi film e le sue canzoni, perfino le parole a memoria. Dachi, il nipote, ci fa da interprete in inglese. A tavola si materializza una mini caraffa colorata, contiene del chacha, la grappa georgiana. Partono i brindisi e l'atmosfera è allegra e disinvolta, i ragazzi suonano, i bambini ballano, gli adulti cantano !
Mentre il sole cocente e la ripida salita tra pietre e terra mi fanno ragionare su come potrei mai alleggerire il pesante bagaglio, c'è chi invece ha ben pensato di risolvere il problema alla radice e di portarsi dietro tutta una casa. In direzione opposta giunge un mostro enorme. Un camion camperizzato attrezzato per andare fuori strada. « Ma lo sapete che il passo è a quota 2025mt e che è tutto sterrato ? Perfino in auto è difficile salire o scendere » ci interrogano perplessi la coppia di slovacchi proprietari della casa mobile che come se non bastasse dietro si portano anche un quad. Ma noi in bici siamo più leggeri e le nostre ruote, meno ingombranti, possono passare tra le numerose buche laddove auto e moto hanno difficoltà, rispondiamo alla coppia che ci guarda con una faccia mista tra stupore e ammirazione.
Marco