Non importa dove si trovino : in un parco, sull'asfalto di un'area di sosta o nel bel mezzo di un'gautostrada (ne abbiamo visto uno che stava proprio nel pratino dello spartitraffico), per i turchi, è sufficiente che lo spazio ospiti la seduta per sentirsi a proprio agio come nel salone di casa propria. Non manca nulla per questi momenti. Tappeto, teiere alte un metro, palette, tutti i tipi di condimenti, bicchierini in vetro...da quei cofani esce di tutto ! A fine della prima giornata di salita verso Konya, macchina parcheggiata e musica a palla....una famgliola di soli padri con figli maschi stanno improvvisando un picnic quando ci fanno cenno di raggiungerli. Allegria e si divide la cena e l'immancabile tè. Stanno venendo da Ankara...un ultimo morso alla coscetta di pollo grigliata, un tovagliolo per pulirsi la bocca e tutto a terra. Non facciamo in tempo a dire ciao che sono già ripartiti veloci verso Antalya lasciandoci dietro a bocca aperta tra la gran polvere sollevata dall'auto in sgommata e le bottiglie, sacchetti e bicchieri di plastica riversati a terra. Rimaniamo stupiti, ma sopratutto sconcertati per la naturalezza del gesto. Ovviamente e per fortuna non sono tutti così ! |
Per la via si alternano venditori di miele e auto in panne con la testa dei loro proprietari nel cofano. Odori di motori fumanti e di freni surriscaldati, la strada scende verso l'altopiano di Seydişehir, a 1000mt d'altitudie, ci lasciamo dietro i monti del Tauro ed entriamo nell' Anatolia Centrale. I campi a vista non ci offrono un buon nascondiglio per la tenda. Ci dirigiamo verso una casetta in campagna, un signore è seduto in terrazza, senza ancora aver detto niente, ci prende delle sedie per farci accomodare e ci offre da bere...sembra quasi che ci stesse aspettando. Ali abita in città, questa sera ci lascia a disposizione la sua casa, ha paura per noi per il freddo e della gente mal intenzionata. Suo nipote ci propone di avvertire la polizia per segnalare che dormiremo qui.. « non si sa mai » ci dice...abbiamo già notato che i turchi non si fidano molto dei loro concittadini. |
Tiphaine e Marco