MAMANOI, CHIANG MAI, TAILANDIA
Due anni che viaggio e buona parte delle persone che incontro associano una qualsiasi attività che comporti “fare del bene” all’uomo e alla natura ad una sorta di “missione” non redditizia alla quale sacrificare la propria vita. “Sì, mi piacerebbe farlo, ma purtroppo devo pensare a guadagnarmi la pagnotta per vivere” è la frase o la conclusione più ricorrente alla quale si giunge alla fine di un lungo discorso. Ma deve essere per forza un ideale così lontano? Ventiquattro mesi intorno a questo globo e ho visto di tutto e il contrario di tutto e se dovessi tornare a casa in questo momento porterei con me tantissimi buoni esempi. Tra questi c’è di sicuro il posto da cui sto scrivendo ora qui a Chiang Mai in Tailandia. At Baan Khun Homestay, Mama Noi Cookery School e Elephant Jungle Sanctuary sono le tre attività che porta avanti Adrian, malaysiano e la famiglia tailandese di sua moglie. Tre esempi concreti di come fare eco-turismo. Il primo é un ostello in cui i letti e le altre strutture sono fatte di bambù, legno e materiali di recupero. Immerso in un’oasi di verde chi viene qui per una notte finisce per rimanerci una settimana. Banani, e piante di qualsiasi genere occupano l’intera visuale contribuendo ad un senso di beatitudine diffuso. Nella stessa struttura nasce Mama Noi Cookery School, una scuola di cucina tailandese con tanto di orto biologico nel quale coltivano spezie, erbe, radici e ortaggi usati per preparare i deliziosi piatti tai. Un wok per ogni persona e a fine giornata ti chiederai: “l’ho preparato davvero io tutto ciò?”. Infine il santuario degli elefanti. A differenza degli altri business che sfruttano gli elefanti proponendo ai turisti passeggiate sul loro dorso, qui questi enormi e delicati animali sono protetti. Recuperati da circhi o sottratti dai pesanti carichi di lavoro a cui sono normalmente sottoposti (qui in Tailandia sono considerati come macchine da lavoro), viene assicurato loro una sorta di pensione. Il santuario é un’area protetta nella giungla in cui sono lasciati liberi e in cui ai turisti viene data la possibilità di interagire con loro cibandoli e lavandoli in un divertentissimo bagno di gruppo.
Le stesse attività sarebbero potute essere condotte con un profilo diverso, quello più semplice e classico orientato esclusivamente ai soldi, invece hanno optato per un progetto etico e sostenibile, e non mi sembra che stiano sacrificando le loro vite come Madre Teresa di Calcutta. E se tutti facessero così? Sarebbe già un buon inizio, no?
Same same, but different, come dicono i tailandesi: sembra lo stesso, eppure è diverso!
I soldi non sono l’unico mezzo possibile di scambio, propongo loro la mia permanenza e lezioni di cucina tai in cambio di un video di presentazione. Adrian accetta il baratto ed ecco il risultato: