Il tunnel sottomarino di Preveza è vietato attraversarlo a piedi o in bici, ma per fortuna a Parga ci avevano avvisato e informato di un servizio di navettaggio gratuito. In men che non si dica Bibine e Blanquette si fanno compagnia nel carrello posteriore dell’auto che ci traghetta dall’altra parte. Il vento non smette di ululare e ogni giro di pedale è una conquista. Questa sera scopriremo come i greci risponderanno alla nostra tecnica di auto invito. Ecco, questa villetta ci ispira....dlinn dlonn! Dopo un attimo di titubanza per la nostra “invasione di campo” ecco la parolina magica “seguitemi”. Per questa notte le nostre membra si riposeranno su un comodo letto al riparo dalle intemperie. Al mattino prima di ripartire Nick, il proprietario della casa, si presenta con delle uova soda delle sue galline, del pane e del formaggio fresco: “l’ha preparato mia moglie, prendete, avrete bisogno di molte energie”.
Mentre ci inerpichiamo tra i monti, passiamo per un intero villaggio in pietra abbandonato. Immaginiamo come doveva essere lo scorrere della vita una volta qui su. Ora è popolato da capre e cani che ne fanno la guardia, per fortuna non troppo aggressivi. Anteporre le bici tra te e il cane, scendere e camminare. Mhh, funzionano queste tecniche! Per un attimo la pioggia ci dà tregua e approfittiamo del forte vento per asciugare i vestiti ormai fradici. Sono quasi le 17:00, sulla strada per Mitikas incrociamo un cartello che indica la direzione di un monastero. Vabbè, tanto starà qui vicino, saliamo! |
Marco