Akbar è il chirurgo, ha 28 anni e indossa sempre un berretto blu pure quando opera. È il più sveglio di tutti e nonostante non parli una parola d'inglese trova sempre il modo per farsi capire. Oggi ha deciso di farmi un'ora di lezione di tagiko/russo. Punta un'oggetto nella stanza e me lo dice nella sua lingua e poi in russo, io prendo nota e riferisco lo stesso nome in inglese. Il giochino è simpatico per un po', ma ad un certo punto mi preme forte sulla spalla dove mi fa male. Lancio un forte grido e lo guardo chiedendomi se sia impazzito o meno. Non ho il tempo di reagire che con un sorriso a 32 denti mi dice: “ecco, questo significa: dolore-dard”...mi viene quasi istintivamente di dargli un ceffone e dire: “ecco questo significa: schiaffo”, ma la scena è così buffa che inizio a ridere anche io cosciente del fatto che, proprio per il suo metodo poco ortodosso, non scorderò mai più questa parola: dard! Qui i dottori hanno tutti un secondo lavoro. Basta osservare le grosse e tozze mani da contadini/muratori che alcuni di loro si ritrovano. Anche Akbar un pomeriggio torna che in faccia è tutto sporco di pittura bianca.
Marco